Gemellaggio Napoli-Nola nel segno di Giordano Bruno

Celebrato a Napoli il 7° anniversario dell’ “Aiuola del libero pensiero Giordano Bruno”, con un gemellaggio “naturalistico” tra la città natale e quella di adozione del grande filosofo.

Gemellaggio Napoli-NolaNapoli, 16 Dicembre. Una suggestiva cerimonia si è svolta a Napoli presso l’ “Aiuola del libero pensiero Giordano Bruno”, in occasione del 7° anniversario della sua inaugurazione. Quest’anno lo scrittore e studioso Guido del Giudice, presidente della Giordano Bruno Society, ha proposto un gemellaggio “naturalistico” tra la città di Nola che diede i natali al filosofo e quella di Napoli che lo allevò ed istruì.

Una folta delegazione Nolana, capeggiata del sindaco Carlo Buonauro e dall’assessore alla cultura Vincenzo Martone, ha raggiunto piazza Sannazzaro dove una pianta di melograno proveniente dal borgo natale del filosofo è stata trapiantata nell’ Aiuola. Partner dell’iniziativa il Comitato “Il Papavero” per la salvaguardia della Collina di Castel Cicala della dinamica Carolina Masucci, che ha consegnato a Del Giudice una targa commemorativa dell’evento.

Guido del Giudice ha ricordato l’attenzione che Bruno ha sempre dimostrato per la Natura, da lui definita “Dio nelle cose”. L’importanza attribuita all’interconnessione di tutti gli esseri – animali, piante, minerali – ne fanno a pieno titolo un ambientalista ante-litteram. Lo scrittore ha poi affascinato i presenti citando un brano del “De imaginum compositione”, un’opera di arte della memoria, in cui Bruno descrive la figura mnemonica di Venere come una bellissima donna recante “nella destra un papavero, nella sinistra un melograno”. Una curiosa coincidenza che è stata accolta come una ennesima profezia del Nolano!

Nel suo discorso di saluto il sindaco di Nola ha rimarcato l’importanza dei luoghi, per rafforzare i sentimenti di libertà: “Il pensiero non ha confini, non ha barriere. Affonda le radici in un posto, ma poi protende le sue cime in un altro. Mare, collina, montagna si fondono nella libertà e nella profondità del pensiero. È questo il significato – ha concluso Buonauro – che bisogna promuovere e trasmettere alle nuove generazioni.”