“Battibecco clericale”

Ennesima polemica antibruniana, ma stavolta c’è da rimanere attoniti: i contendenti sono tutti cattolici militanti!

Un paio di “sagrestani” si sono sentiti in dovere di spostare le loro penne dal calamaio dell’acqua santa a quello del veleno, per contestare un articolo di Gerardo Picardo, appassionato bruniano oltrechè teologo. L’ormai secolare querelle anti-bruniana sta assumendo ultimamente toni addirittura grotteschi: perfino nell’ambiente clericale si affrontano partiti diversi. Così a posizioni più aperte e illuminate, pur nell’ambito della piena ortodossia cattolica, come quelle di Miele e Giustiniani, che addirittura si sforzano di riportare la riflessione Bruniana nell’alveo di una teologia cattolica (si veda il testo di Stefano Ulliana, scaricabile nella sezione download), fanno da contraltare attacchi ignoranti e beceri come questo, ispirati al bigottismo reazionario di quello Stanley Jaki di cui avevo già denunciato la meschinità in una pagina della “Mordacchia“.

E, quel che è peggio, nel tentativo di darsi una parvenza di imparzialità, si richiamano al peggio di quella critica laica bruniana che, o per risentimento nei confronti di un presunto antisemitismo di Bruno (Foa), o per misconoscenza assoluta del suo pensiero (Pogge), o per puro scandalismo storico (Bossi), o per apologismo biografico (Pomponio), si accanisce a denigrare il filosofo Nolano.
Su tutti, l’argomento di gran lunga preferito, perchè trova fertile humus nell’atavico vizietto inquisitorio ed esorcistico, è quella sciagurata interpretazione del “mago ermetico” di Frances Yates, tanto efficace nel ricercare il profondo rapporto di Bruno con l’ermetismo, quanto incapace, per mentalità e sensibilità, di comprenderne il senso vero e di valutarne il giusto peso nel complesso della sua filosofia.

Ancor più stucchevole è la ripetuta affermazione di una presunta anti-scientificità del pensiero di Bruno, quando invece è esattamente l’opposto. Le più moderne teorie scientifiche non fanno che avvalorare l’assoluta genialità delle intuizioni bruniane e la loro sostanziale armonia con le più recenti impostazioni del pensiero cosmologico e scientifico, come testimonia efficacemente il rispetto e l’ammirazione della comunità degli scienziati per il pensatore Nolano.
Purtroppo, in questa occasione, la grave svista tipografica ha dato un motivato appiglio ai “sagrestani” per sferrare il loro velenoso attacco: stai più attento in futuro, caro Gerardo: costoro non aspettano altro! Nessuna meraviglia allora che tu ti senta lacerare le vesti dai loro canini affilati. E a poco vale rifugiarti dietro il tuo libro, più volte richiamato a mò di scudo: costoro riconoscono solo le autorità che gli convengono ed hanno una tradizione millenaria nello stravolgere e mistificare codici e testi o nel cancellarli del tutto. Per fortuna con Bruno, nonostante tutti gli sforzi, non ci sono riusciti: è questo il loro cruccio!

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