Festeggiato a Napoli il sesto anniversario dell’inaugurazione della “Aiuola del libero pensiero”.

“Nell’area verde adottata dall’associazione “The Giordano Bruno Society”, è stata scoperta per l’occasione una targa dedicata al filosofo Nolano.”

Targa della "Aiuola del libero pensiero"

“Al Profeta dell’universo infinito”: questo l’omaggio inciso sulla tabella, che si ispira al titolo della bellissima biografia dello scrittore napoletano Guido del Giudice, fondatore e presidente dell’associazione. Nel suo consueto discorso, Del Giudice ha voluto rimarcare il legame affettivo che si è venuto a stabilire in questi anni tra il giardino e gli abitanti della centralissima piazza, che è ormai indissolubilmente legata, come una piccola Campo de’ fiori, al ricordo del filosofo che si fece vanto della sua “napoletanità” nelle principali corti d’Europa. Un sentito ringraziamento per l’appassionata collaborazione, è andato al graphic designer per il progetto grafico, alla “Grand Prix” di David De Filippi per la realizzazione, ai giardinieri e all’instancabile direttore tecnico dell’Aiuola, Giuseppe Barbato.

“Aiuola del Libero Pensiero”

Pubblicata la nuova edizione delle “Epistole latine di Giordano Bruno, curata da Guido del Giudice..

“Il best-seller, riveduto e corretto, è ora disponibile in formato tascabile ed e-book, per renderlo accessibile a un più vasto pubblico.”

 

Epistole latine

Il Bruno che emerge da queste pagine è un personaggio molto diverso da come viene solitamente dipinto.

Probabilmente, dei numerosi volti, tutti di fantasia, che gli sono stati affibbiati, da quello efebico come un chierichetto a quello risorgimentale con baffi e pizzetto, questo, anche se può piacere meno ai romantici del “martire del libero pensiero” è l’unico veramente autentico.

Le epistole latine possiedono un fascino particolare, perché riguardano un arco di tempo molto più ampio della sua vita, non limitato come in quelle italiane al solo periodo inglese, oppure, nelle consuete rappresentazioni oleografiche, alle sue tragiche vicende finali.

Esse ci consentono di illuminare aspetti insoliti del suo carattere e di gettare uno sguardo più profondo e curioso sui grandi personaggi della storia del tempo, che il Nolano incontrò sul suo cammino.

Gli accenni, brevi ma intensi, alla tolleranza religiosa, al rifiuto dell’abitudine a credere, al rispetto nei confronti di chi esprime opinioni diverse, al rigore intellettuale senza tentennamenti e compromessi, rendono queste pagine un’affascinante testimonianza del suo credo filosofico e della sua indomabile fierezza intellettuale.

 

Guarda il booktrailer:

https://youtu.be/UVMFQm_xJ2o

Bruno e la stanza della memoria

“La cappella Carafa in San Domenico Maggiore”

 

La Cappella Carafa in San Domenico Maggiore

 

È uscito sul numero di febbraio della rivista “la Biblioteca di via Senato” un articolo di Guido del Giudice sulla Cappella Carafa di Santa Severina, nella chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli. Il primo a metterla in relazione con Giordano Bruno fu Aby Warburg, durante il suo soggiorno a Napoli del 1929. In seguito, Eugenio Canone nel 2005 ne fece una accurata descrizione, definendola “la cappella dello Spaccio”. Vent’anni di raffronti e approfondimenti hanno portato lo studioso alla conclusione che Giordano Bruno l’avesse scelta come sua personale “stanza della memoria”. La Cappella Carafa di Santa Severina, nella chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli, era uno dei luoghi preferiti della giovinezza di Giordano Bruno. La sua struttura, che ricorda il teatro di Giulio Camillo, e la presenza di trenta simboli astrologici scolpiti sugli archi, la rendono la “stanza della memoria” ideale per l’applicazione dell’innovativa arte della memoria sviluppata dal filosofo Nolano.

 

The ‘memory place’ of Giordano Bruno. The Carafa of Santa Severina Chapel in the church of San Domenico Maggiore, Naples, was one of the favourite places of Giordano Bruno’s youth. Its structure, similar to that of Giulio Camillo’s theatre, and the presence of thirty astrological symbols carved on the arches, make it the ideal ‘memory place’ for the application of the innovative ‘art of memory’ developed by the philosopher.

 
Leggi l’articolo.

Il Nolano nel “Cortile del Salvatore”

Eccezion fatta per il celebre monumento di Ettore Ferrari in Campo de fiori, la più nota statua dedicata al Nolano è quella esposta nel “Cortile del Salvatore” dell’Università Federico II di Napoli. Fu realizzata dallo scultore nativo di Candela, Pietro Masulli nel 1863.  “Il Giordano Bruno di Pietro Masulli è la quarta statua a figura intera presente nel portico inferiore. L’impostazione classica appare stravolta dagli accenti naturalistici degli abiti scomposti e dei capelli, elementi che conferiscono all’opera un carattere eroico di natura romantica, rafforzato dall’espressione implacabile, dall’atto fiero e da alcuni dettagli, come la camicia aperta che fa vedere il petto e la croce, il lungo saio/mantello col cappuccio calato sulle spalle, secondo un’iconografia distante dalla composta e più severa immagine del celebre (e più tardo) monumento romano di Campo de’ Fiori eseguito, secondo criteri prettamente veristici, da Ettore Ferrari nel 1889. Il Giordano BrunStatuetta del Nolanoo dell’Università è sicuramente il capolavoro della produzione del Masulli che di fatto fu soprattutto uno scultore del bronzo e un fine fonditore. Come scultore prese parte alle prime esposizioni della Società Promotrice di Belle Arti, a cominciare da quella del 1862, dove propose un gruppo in creta dal titolo Ettore Fieramosca e fra Mariano; alla seconda nel 1863 espose un Giordano Bruno in bronzo e un Pier delle Vigne in marmo e alla terza, nel 1864, un busto in bronzo raffigurante ancora Giordano Bruno. Il suo nome si lega a quello di Gennaro Chiurazzi, suo allievo al Real Istituto di Belle Arti e responsabile dell’omonima e più importante fonderia napoletana. Masulli per primo «concepì e tradusse lo splendore dell’arte antica», intuendo come far crescere la fonderia nel settore delle riproduzioni in bronzo e delle potenzialità economiche che avrebbe avuto un simile mercato. Ebbe l’idea di riprodurre i grandi lavori degli artisti del passato mediante calchi in gesso, riproponendo, attraverso la strada percorsa da Cellini, la tecnica della fusione a cera persa. Lo ricorda Gennaro Chiurazzi, che alla morte del maestro riuscì a riprendere le redini della sua fonderia ubicata nell’Albergo dei Poveri e di farla diventare la celebre Chiurazzi (dalla quale, fra i numerosi capolavori, uscì anche il frontone della nuova Università). Dalle riproduzioni dei bronzetti pompeiani ed ercolanesi fusi da Masulli trapela l’esperto del cesello e delle patine, così come nel piccolo esemplare del Giordano Bruno riprodotto in bronzo dal modelletto dell’opera definitiva.” (1)

Il suo concittadino, Francesco Marano ha voluto ricordarlo con un video che Vi invito a guardare: https://youtu.be/wwFxlkm81Es prima di fare insieme a me una visita al monumento: https://youtu.be/kuCMqRv5CKY

  1. Luciano Carbone, Giuseppe Cardone, Juan Casanovas, Santi Mancuso, Franco Palladino, Isabella Valente. Il Cortile delle Statue FedOA – Federico II University Press

Il “Profeta” di Guido del Giudice sbarca in Spagna

 

Pubblicata la versione spagnola del best-seller

 

"El profeta del universo infinito" sbarca in SpagnaNegli ultimi anni si è acceso un grande interesse per Giordano Bruno in Spagna e nei Paesi del Centro e Sud- America. In particolare in questi ultimi, si sono moltiplicati convegni, tesi di dottorato e inaugurazioni di targhe e monumenti. Per venire incontro alle numerose richieste provenienti da questi paesi, la Giordano Bruno Society ha sponsorizzato la realizzazione della traduzione in lingua spagnola del best-seller di Guido del Giudice, “Il Profeta dell’universo infinito”. Il libro giunto in Italia alla sua III edizione è diventato il testo di riferimento per un primo approccio alla vita e alle opere del filosofo, prima di affrontare letture più specialistiche e impegnative. Pertanto è la lettura ideale per studenti, insegnanti e ammiratori che vogliano approfondire la conoscenza di questo geniale pensatore.

Il libro è disponibile su Amazon in formato tascabile (€ 7.90) ed e-book (€ 5.49).

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Auguri per un 2021….

 

Auguri per un 2021 senza mordacchie

….senza più mordacchie!

Quest’anno ne abbiamo viste di tutti i colori! Bianche, azzurre, arancioni, a pois, con paillettes… Non più volti di uomini dotati di libero arbitrio, ma una sfilata di maschere inespressive, nel più′ brutto carnevale che la storia ricordi. Prigionieri nelle nostre case, vittime inermi di un nemico invisibile, e di imbonitori e ciarlatani fin troppo visibili. L’augurio è che il 2021 sia un anno senza mordacchie, che ci renda la libertà di muoverci e di pensare!

Guido del Giudice

La trilogia Bruniana di Guido del Giudice

Un dono che lascia il segno

promozione

Chi è stato Giordano Bruno? Qual è la verità sul suo processo? Cosa ha veramente detto?

La trilogia bruniana di Guido del Giudice è lo strumento ideale per rispondere a questi interrogativi. “Il Profeta dell’universo infinito” ripercorre in maniera chiara e documentata le tappe fondamentali dell’avventurosa vita del filosofo. “Io dirò la verità” racconta e approfondisce la sua tragica vicenda processuale, attraverso un dialogo immaginario con i suoi persecutori. Infine, nel recente “Scintille d’infinito” lo studioso napoletano ci offre con rigore e notevole capacità di sintesi una antologia ragionata delle più celebri citazioni tratte dalle opere del Nolano. Visto il grande successo della prima edizione, il “Profeta dell’universo infinito” è ora disponibile su Amazon anche in edizione economica, rinnovato nel formato tascabile e nella veste grafica. Un’idea interessante per mettere a frutto il lockdown e un suggerimento per i regali natalizi.

L’omaggio dell’ Università di Napoli a Giordano Bruno

Le sculture del palazzo dell’Università presentate in un video da Guido del Giudice.

Giordano Bruno nel cortile delle statue dell' UniversitàGli unici due monumenti che ricordano Giordano Bruno a Napoli si trovano nella sede dell’ università Federico II. La statua a figura intera del cortile del Salvatore è sicuramente quello più conosciuto. Lo realizzò nel 1863 lo scultore di origini pugliesi Pietro Masulli, sottolineando l’atteggiamento di rivolta del filosofo. Il secondo, un gruppo bronzeo realizzato ai primi del Novecento dallo scultore napoletano Achille D’Orsi, è molto meno noto, in quanto svetta su un frontone laterale del palazzo dell’accademia e rappresenta “Giordano Bruno innanzi al tribunale dell’Inquisizione”. D’Orsi fu uno dei principali esponenti della scultura verista. Preside dell’Istituto di Belle Arti, insignito in Italia e all’estero di numerose onorificenze, morì dimenticato, in tale stato di povertà che i funerali dovettero essere celebrati a spese del comune. Nell’oblio è finita anche la sua suggestiva opera d’arte, soprattutto a causa della inaccessibile ubicazione. Grazie alle riprese realizzate col drone da Giuseppe Barbato, possiamo finalmente ammirarla, accompagnati dal commento di Guido del Giudice.

Guarda il video

Pedanti sul viale del tramonto

Non se ne può più di questi pedanti! È vero che con l’avvento dei social il livello culturale si è appiattito in basso, per cui tutti parlano di tutto e prendono per vera ogni cosa che leggono, ma quando coloro che dovrebbero essere preparati e precisi nelle loro affermazioni sono i primi a diffondere falsità, bisogna seriamente preoccuparsi. Quando uno studioso si è occupato per una vita intera di un determinato autore, una volta dato fondo a tutti i contributi che è stato in grado di dare, riproponendoli per decenni in tutte le salse, dovrebbe avere il buon gusto di uscire di scena per non rovinare anche quello che di buono ha realizzato. Col passar del tempo ipotesi e notizie che andavano bene cinquant’anni fa sono state ampiamente superate da nuovi studi e ricerche: è ora di dare spazio ai giovani. Prendiamo ad esempio la critica bruniana: la scena è dominata da oltre un trentennio dalla rivalità di due accademici, Michele Ciliberto e Nuccio Ordine. Quest’ultimo ha pubblicato per la terza volta (se non ho perso il conto) la sua “Cabala dell’asino”, l’unico contributo offerto all’ecdotica bruniana nella sua carriera. Ogni volta che cambia editore ripubblica lo stesso saggio con qualche modifica. L’ennesima prova che l’immaginazione di costoro si è da tempo prosciugata è la nuova biografia bruniana data recentemente alle stampe da Ciliberto, realizzata aggiungendo pagine su pagine alle precedenti (è arrivato a oltre 800!), che ripetono sempre gli stessi concetti e gli stessi errori. Ovvio che una roba del genere non venga letta neanche da coloro che sono obbligati a recensirla. Nel suo breve commento sulla “Stampa” di Torino, infatti, Gianni Riotta ci informa che il Nolano “spende nove anni nei sotterranei di Castel S. Angelo” (sic). Nemmeno il titolo è originale: uno dei capitoli del mio “Giordano Bruno. Il profeta dell’universo infinito” era intitolato “Il sapiente e il furioso”. Ne “Il sapiente furore”, Ciliberto continua ad insistere sulla teatralità del Nolano, con interpretazioni talvolta opinabili e quel che è peggio per un biografo, senza aggiornare le notizie alla luce dei più recenti studi. Del resto la totale assenza di ricerca è una caratteristica storica dei suoi lavori. Un esempio per tutti: continua ad attribuire per intere pagine all’incolpevole Heinrich Boëthius la scomunica inflitta a Bruno ad Helmstedt, laddove è stato dimostrato con documenti inoppugnabili da Pietro Daniel Omodeo che, all’epoca, il sovrintendente della Chiesa luterana di Helmstedt era Johannes Mebesius. È paradossale che il saggio di Omodeo sia riportato nella bibliografia, realizzata da due collaboratrici, evidentemente più attente dell’autore del libro! Di inesattezze come questa potrei citarne tante, ancor più delle venti rilevate da Bruno in una sola lezione del pedante ginevrino Antoine de la Faye, che gli costarono un’altra scomunica! Per sua fortuna Ciliberto si può consolare recensendo sul “Sole 24 ore” l’ultimo libro di Gilberto Sacerdoti: “Saggi libertini”. E, soprattutto, ci possiamo consolare noi leggendoli. Sacerdoti ci tranquillizza sul fatto che esistano ancora accademici in grado di fornire spunti seri e interessanti. Intelligente, creativo, ma soprattutto originale, ci ha dato con “Sacrificio e sovranità” una delle più belle raccolte di saggi “bruniani”. Questa sua ultima fatica merita sicuramente la stessa attenzione.

Guido del Giudice